Nell’ambito dell’Edilizia Privata, più volte si è posto l’interrogativo se è possibile effettuare lavorazioni, seppur di manutenzione, su immobili oggetto di pratiche di condono edilizio, non ancora definite.
Questo è un particolare fondamentale, poiché spesso si è al cospetto di lavorazioni anche di manutenzione o altro da eseguirsi su immobili vetusti, ma oggetto di richiesta di condono edilizio.
Ebbene,la Cassazione attraverso una sentenza risalente all’anno2006 ha chiarito definitivamente tale aspetto, e la stessa precisa che gli interventi edilizi riguardanti manutenzioni e risanamenti conservativi, devono riguardare un immobile edificato legittimamente, mediante titolo abilitativo rilasciato dal Comune di competenza.
Diversamente, la mancanza di tale titolo abilitativo, fa mancare al Comune il potere di legalità al quale deve riferirsi per il rilascio dell’autorizzazione richiesta per i successivi lavori.
Pertanto, eventuali interventi edilizi su una costruzione abusiva, sulla quale non si sia ancora giunti ad una definizione della pratica di condono richiesta, non sono altro che una ripresa di attività in violazione della vigente normativa con la configurazione di un nuovo reato edilizio.
Articolo molto interessante, grazie. Padova architetti.