L’adeguamento dei prezzi, nella revisione prezzi, a calcolata anche nei casi di variazioni in diminuzione? E’ una domanda posta da un quesito all’Anac, nel quale un Comune ha posto un quesito in ordine alle disposizioni dell’art. 26 del Decreto Legislativo 50/2022, con riferimento al meccanismo di adeguamento dei prezzi del contratto d’appalto, come disciplinato, in particolare, dai commi 1, 6-bis e 6-ter della norma. In particolare, lo stesso riguarda il meccanismo di revisione prezzi previsto, è volto a fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, se lo stesso è da applicare anche nel caso in cui dal prezzario aggiornato risultino variazioni in diminuzione rispetto ai prezzi contrattuali, con la determinazione di un importo complessivo totale inferiore a quello di contratto e se lo stesso importo vada calcolato nella misura dell’80% o 90%. La risposta dell’Anac è stata elaborata mediante il parere UPREC-CONS-0006-2025-FC FUNZ CONS 4/2025 che ne Consiglio dell’Autorità, nell’adunanza del 12 febbraio 2025, ha elaborato la sua risposta evidenziando che il comma 6-bis (inserito dalla l. 197/2022 e successivamente modificato dalla l. n. 213/2023 e dalla l. n. 207/2024) dello stesso art. 26, ha 3 esteso la misura dell’adeguamento prezzi ivi prevista (emissione del SAL applicando i prezzari di cui al comma 2, anche in deroga a clausole contrattuali), ai lavori annotati dal Direttore Lavori nel libretto delle misure dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025, con riferimento ad appalti aggiudicati sulla base di offerte “con termine finale di presentazione entro il 31 dicembre 2021”. Il comma 6-ter, a sua volta, ha previsto l’applicazione del comma 6-bis citato, anche agli appalti di lavori aggiudicati sulla base di offerte con termine finale di presentazione compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023. Detto adeguamento riguarda le lavorazioni “eseguite o contabilizzate dal direttore dei lavori ovvero annotate, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025”, aggiungendo che «Per i citati appalti, concessioni e accordi quadro, la soglia di cui al comma 6-bis, secondo periodo, del presente articolo è rideterminata nella misura dell’80 per cento. Per quanto riguarda il resto, la stazione appaltante deve procedere all’adeguamento dei prezzi secondo le modalità ivi stabilite e tale adeguamento riguarda sia il caso della variazione dei prezzi in aumento, sia il caso della variazione dei prezzi in diminuzione. L’Anac evidenzia come il comma 6-bis dello stesso art. 26 stabilisce che l’adeguamento dei prezzi va applicato sia in aumento che in diminuzione rispetto ai prezzi posti a base di gara, al netto dei ribassi formulati in sede di offerta. A tal proposito ribadisce anche che, il Mit ha osservato che «L’adeguamento può essere in aumento o in diminuzione» e che «La stazione appaltante deve procedere in ogni caso all’adeguamento» come indicato nel parere n. 2789/2024. La misura revisionale, disciplinata dalla stessa, trova applicazione anche nel caso in cui dai prezzari aggiornati si riscontrino prezzi inferiori a quelli contrattuali.
Leggi anche:
REVISIONE PREZZI: le nuove alee del 3% e del 90% per i lavori
REVISIONE PREZZI: le modifiche ai prezzi dei materiali da costruzione per il 2017 e 2021REVISIONE PREZZI: come funziona con i subappaltatori?
REVISIONE PREZZI: con il decreto correttivo cambiano gli indici e le alee contrattuali
GESTIONE APPALTI: la revisione prezzi va applicata sui prezzi di contratto?
CODICE APPALTI: tutela della sicurezza in cantiere e revisione prezzi anche ai subappaltatori
REVISIONE PREZZI: quali sono i 21 indici della nuova compensazione dei prezzi?
REVISIONE PREZZI: la compensazione dei prezzi degli appalti valida anche per tutto il 2024
NUOVO CODICE APPALTI: ma come funziona oggi la revisione prezzi contrattuale negli appalti?
REVISIONE PREZZI: le date utili per il calcolo delle compensazioni dei prezzi
Leggi o scarica:
