martedì, Luglio 16, 2024

BONUS 110% RISTRUTTURAZIONI: una guida per le novità sulla cessione dei crediti e lo sconto in fattura

BONUS 110% RISTRUTTURAZIONI
BONUS 110% RISTRUTTURAZIONI

Il nuovo Decreto Legge 16 febbraio 2023, n. 11 recante “Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77” e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n°40 del 16.2.2023 ha apportato una serie di modifiche alla cessione del credito del Bonus 110% Ristrutturazioni che finisce per azzerare l’istituto che seppur pesando notevolmente sui bilanci del nostro paese ha fatto schizzare il Pil. Due novità sostanziali, la prima all’articolo 2, del suddetto decreto legge 11/2023, è che non e’ più consentito l’esercizio delle opzioni:
• Lo Sconto in fattura, anticipato dai fornitori e recuperato sotto forma di credito d’imposta;
• La cessione di un credito di imposta di pari ammontare, e successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
riguardanti gli importi dei lavori di eseguiti mediante il Bonus 110% Ristrutturazioni. Lo stesso non è valido per:
• gli interventi diversi da quelli effettuati dai condomini, in cui al 16.2.2023 sia stata già presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);
• per gli interventi effettuati dai condomini risulti alla data del 16.2.2023, adottata la delibera assembleare per l’esecuzione dei lavori e sia stata presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA)
• per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici in cui al 16.2.2023, risulti già fatta richiesta per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Inoltre, all’articolo 1, del suddetto Decreto Legge, sono riportate una serie di modifiche, riguardanti l’applicazione della cessione del credito con l’obiettivo di sbloccare i crediti incagliati relativi all’attività di richiesta detrazione da Bonus 110% Ristrutturazioni dal 2020 ad oggi. In particolare, le pubbliche amministrazioni, non possono essere cessionari dei crediti di imposta, ricordiamo che si paventava l’ipotesi che potessero rientrare anche Regioni e Province, come acquirenti dei crediti d’imposta. Inpltre lo stesso articolo, chiarisce che è esclusa la responsabilità dei cessionari, che acquisiscono i crediti di imposta, essendo in possesso della seguente documentazione:
• titolo edilizio abilitativo, ovvero se per interventi di edilizia libera la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dalla quale risulti la data di inizio dei lavori nonché che gli interventi di ristrutturazione edilizia sono tra quelli agevolabili dai benefici fiscali;
notifica preliminare (art 99 D. Lgs 81/2008) propedeutica all’inizio dei lavori, inviata all’azienda sanitaria locale, ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dalla quale risulti
• visura catastale prima dei lavori dell’immobile oggetto dei lavori ovvero domanda di accatastamento, per gli immobili non censiti ed in attesa di accatastamento;
• Tutte le fatture, le ricevute o altra documentazione riguardanti le spese sostenute;
• Le asseverazioni di congruita’ delle relative spese, corredate da tutti gli allegati previsti dalla legge, redatte dai tecnici abilitati, con relative ricevute di presentazione e deposito ai competenti uffici;
• delibera condominiale di approvazione dei lavori, con allegata la tabella di ripartizione delle spese tra i condomini per gli interventi su parti comuni di edifici condominiali;
• Il visto di conformita’ dei dati relativi attesti il diritto alla detrazione sulle spese sostenute per le opere, rilasciato ai dai responsabili dell’assistenza fiscale;
• Solo per gli interventi di efficientamento energetico nel caso di interventi di efficienza energetica, tutto quanto previsto dal comma 1, lettere a), c) e d), dell’articolo 6, del decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle infrastrutture e dei trasporti, del 6 agosto 2020.

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