martedì, Luglio 16, 2024

BONUS DELL’EDILIZIA: travolti ed eliminati la cessione del credito e lo sconto in fattura

BONUS DELL’EDILIZIA
Bonus dell’Edilizia

Ancora novità per i Bonus dell’Edilizia. Negli ultimi mesi, era stato estremamente riformato l’isttuto dei Bonus dell’Edilizia , infatti non solo la detrazione era passata, per il Superbonus dal 110% al 90%, ma per gli immobili unifamilari, seppur, riaperti i termini in scadenza al 31.12.2023, sono stati introdotti una serie di paletti ostativi. Ricordiamoli: l’accesso solo ai titolari di immobili familiari, con un reddito familiare massimo di 15.000 Euro, ma che siano residenti nello stesso immobile, ovvero che lo utilizzino come abitazione principale. Ebbene, dagli ultimi rilievi dell’attuale Governo aulla situazione finanziaria del nostro paese, che addebita al Bonus la causa di un grosso buco finanziario, che incide negativamente sul bilancio, e che ha costretto lo stesso Governo, ad una sostanziale marcia indietro sull’utilizzo dello sconto in fattura e sulla cessione del credito. Per cui, a far data dall’entrata in vigore del Decreto Legge 16.2.2023, n. 11 approvato, che si intitola” Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77” e quindi appunto dal 16.2.2023, decadono definitivamente la cessione del credito e lo sconto in fattura. Per cui, come specifica l’articolo 2 del suddetto Decreto Legge, non sarà più possibile usufruire dei Bonus dell’Edilizia, a meno che non si eserciti la detrazione fiscale, nelle dichiarazioni dei redditi per 10 anni. Questo, porterà sicuramente ad una contrazione degli interventi mediante il Bonus dell’Edilizia da parte dei privati, a beneficio delle grosse società, proprietarie di immobili, che possono portare in detrazione i crediti edilizi negli anni, recuperando anche immobili fatiscenti. Finisce così, un periodo in cui, la possibilità di poter eseguire lavori di recupero e manutenzione, da parte dei privati aveva fatto schizzare il nostro Pil, in anni difficili, dovuti alla pandemia che ne avrebbe condizionato, diversamente, lo sviluppo. Le motivazioni sarebbero di carattere contabile e di Bilancio dello Stato, infatti, la cessione del credito e lo sconto in fattura, avrebbero creato un buco contabile non pianificato, e insostenibile per il futuro. Però, nel suddetto Decreto Legge, ci sono finalmente, una serie di misure atte a sbloccare le cessione dei crediti, ad oggi, incagliati, attraverso una sostanziale semplificazione delle responsabilità del cessionario che acquisisce il credito, per il quale è stata eliminata la responsabilità solidale, a patto che lo stesso cessionario, sia in possesso di tutta la documentazione riguardante i lavori eseguiti.

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