martedì, Luglio 16, 2024

Piattaforma di interoperabilità BIM.

L’approccio progettuale e metodologico che caratterizza il Building Information Modeling (BIM) presenta indiscutibili ed immediati vantaggi.
La completezza della base dati e la cura nel trasferimento di questi, permettono, dunque, una pianificazione temporale, economica e gestionale tale da ottimizzare, come prima non era mai stato possibile, l’intero processo progettuale.
Infatti, la multidisciplinarità della piattaforma dati, contenuta in un modello BIM, consente la perfetta integrazione del progetto architettonico con quello strutturale ed impiantistico, garantendo a livello progettuale la realizzazione di un “modello federato” privo di incongruenze, interferenze ed errori.
Questi aspetti, si traducono, in concreto, nella necessità di improntare ed attuare l’intero processo progettuale in un’ottica di massima collaborazione tra tutti i protagonisti che vi prendono parte e, pertanto, l’implementazione della metodologia BIM a livello software diviene, quindi, di primaria importanza.
La gestione del flusso di informazioni digitali e le procedure ad esse correlate rappresentano, dunque, il maggiore impegno durante l’intero ciclo progettuale BIM-oriented.
Al fine di garantire la congruità del “modello federato” è necessario che i vari modelli, da cu esso deriva, possano essere costantemente visionati e validati per tutta la durata del processo stesso.
Difatti, è largamente riconosciuto che, al fine di poter gestire e raggruppare differenti modelli e per consentire l’attuazione delle procedure sopra menzionate, si renda assolutamente necessario il ricorso ad una piattaforma digitale esterna: Common Data Environment (CDE).
Il CDE rappresenta, dunque, uno spazio univoco dedicato alla raccolta, alla gestione ed alla condivisione di tutti i dati dell’intero flusso BIM. Tutti i protagonisti della filiera progettuale, pertanto, possono, in qualsiasi momento, attingere ai dati presenti sulla piattaforma e viceversa archiviarne di propri e poiché, questa piattaforma archivia e gestisce anche le fasi transitorie del processo progettuale, sostanzialmente, descrive fedelmente l’intero flusso di lavoro BIM.
Pertanto, l’archiviazione dei dati all’interno della piattaforma CDE riduce la dispersione delle informazioni, ne riduce potenziali ridondanze e consente di ottenere aggiornamenti in qualsiasi momento.
La STS, consapevole dell’importanza di realizzare modelli virtuali BIM che possano migliorare la gestione e la condivisione dei dati, ha implementato, già da tempo, all’interno della libreria software, appositi moduli, “Import/Export CAD architettonici (acquisizione BIM)”, che permettono sia l’import che l’export, di modelli strutturali, con alcuni dei Cad architettonici commercialmente più diffusi, quali Revit@, ArchiCAD@, Allplan@, Edificius@, etc…. .
In particolare, al fine di ottenere un modello virtuale della struttura, liberamente condiviso da tutti i professionisti coinvolti nella filiera della progettazione, la nuova release prevede un’esportazione dettagliata, in formato IFC, che consente un’interoperabilità estesa grazie ad uno scambio completo delle informazioni geometriche per strutture in c.a. , acciaio, legno e muratura.

STS
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Tel. 095-7252559 – Fax 095-213813
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