La lavorabilità del calcestruzzo, è il comportamento che lo stesso assume nel tempo che passa dalla sua produzione alla sua posa in opera nelle cassaforme.
Per il calcestruzzo fresco la lavorabilità è data da:
1. la compattabilità del calcestruzzo: ovvero la sua proprietà di assestamento nell’ambito delle casseforeme;
2. la stabilità, ovvero ovvero la sua proprietà di conservare l’uniformità dei componenti anche sotto l’influenza di forze seterne;
3. la mobilità ovvero la fluibilità del calcestruzzo nel posizionamento all’interno delle caseforme.
La lavorabilità di un calcestruzzo può essere condizionata dai seguenti fattori:
• la tipologia di cemento;
• gli additivi utilizzati;
• la quantità di acqua utilizzata nell’impasto
• i tempi di utilizzo ovvero dal confezionamento del calcestruzzo alla sua posa in opera;
• caratteristiche di assortimento degli aggregati utilizzati nell’impasto.
La lavorabilità di un calcestruzzo è influenzata da diversi fattori:
• quantità d’acqua impiegata;
• caratteristiche granulometriche e di assortimento degli aggregati;
• tempo trascorso dal confezionamento alla posa in opera;
• temperatura;
• caratteristiche del cemento;
• additivi impiegati.
La lavorabilità diminuisce:
• con la reazione di idratazione del cemento;
• se il getto del calcestruzzo avviene dopo molto tempo dal suo confezionamento;
• se la temperatura ambiente è elevata;
• è facile controllare la lavorabilità mediante l’impasto fresco del calcestruzzo con le misure di consistenza dello stesso.
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