Si parla di quarto condono edilizio ma ad oggi non è completato l’esame delle pratiche inerente i primi tre condoni di cui alle leggi 47/1985, 724/1994 e 323/2003…..
In particolare, per questi condoni, le istanze presentate sono tantissime ed in tutta Italia e sono pochi i comuni che hanno provveduto a completare l’esame delle pratiche ed a provvedere al rilascio delle autorizzazioni in sanatoria.
Tra le pratiche ancora in esame restano anche quelle pratiche relative al condono della legge 47/85 ed a oggi, sono in attesa da circa 26 anni di un responso che tarda a venire.
Dette richieste di condono sono la maggioranza, anche perché la normativa (legge 47/85) prevedeva la possibilità di redigere più istanze di condono edilizio con lo stesso numero di protocollo.
Tali pratiche sono però, anche quelle più facilmente condonabili, vista l’imposizione di vincoli urbanistici in molti casi successivi al 1985.
Vero è che una riflessione è da fare sulla non condonabilità di alcuni immobili che potrebbero portare all’acquisizione al patrimonio dei comuni, di migliaia di immobili abusivi che non è possibile sanare, privando intere famiglie della propria unica abitazione.
Il fenomeno del Condono Edilizio ha avuto maggiore successo nel centro sud dove le richieste sono state numerose e dove ad oggi rimangono ancora da esaminare diverse pratiche, molte delle quali riguardanti anche abusi di necessità.
Anche gli incassi degli oneri concessori da parte dei comuni non sono stati pari alle aspettative, anche, se talvolta, l’incasso di tali oneri concessori, in alcuni comuni, sono risultati utili a finanziare interventi di riqualificazione urbana.
Anche l’organizzazione dei comuni per la gestione dei condoni edilizi è risultata piuttosto macchinosa e talvolta lenta, anche perché le tre normative di riferimento di cui abbiamo detto e le relative circolari danno adito, talvolta, a contraddizioni ovvero a elementi di poca chiarezza.
