Continua a non esistere una norma certa sulla sospensione lavori, da attuarsi da parte dell’Impresa Appaltatrice nei casi di mancato pagamento dei ratei e degli acconti degli Stati di Avanzamento dei Lavori previsti dal Capitolato Speciale di Appalto.
Ricordiamo che, l’attuale codice dei Contratti D. Lgs 50/2016, prevede al comma 8 dell’articolo 30 che “ Per quanto non espressamente previsto nel presente codice e negli atti attuativi, alle procedure di affidamento e alle altre attività amministrative in materia di contratti pubblici si applicano le disposizioni di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, alla stipula del contratto e alla fase di esecuzione si applicano le disposizioni del codice civile”.
Il relativo art. 1460 del Codice Civile, che si applica agli appalti pubblici dice che: “Nei contratti con prestazioni corrispettive, ciascuno dei contraenti può rifiutarsi di adempiere la sua obbligazione, se l’altro non adempie o non offre di adempiere contemporaneamente la propria, salvo che termini diversi per l’adempimento siano stati stabiliti dalle parti o risultino dalla natura del contratto.Tuttavia non può rifiutarsi la esecuzione se, avuto riguardo alle circostanze, il rifiuto è contrario alla buona fede ”
Ebbene, tale articolo, come già evidenziato dalla corrente giurisprudenza, mediante la sentenza della Corte di Cassazione del 27.10.2016, n. 21740, è direttamente applicabile anche ai Lavori Pubblici, e come rafforzato dalla sentenza della Corte di Cassazione del, 24.10.1985, n. 5232, che è favore degli appaltatori ai quali è data facoltà di negare prestazioni di fronte ad amministrazioni inadempienti.
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